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Problemi e patologie
 

L'acquisto del geco e i principali problemi di salute

Quando stiamo per acquistare un geco è fondamentale osservare alcuni aspetti fisici così da poterci fare una prima idea sullo stato di salute.

Un geco sano deve avere:

- OCCHI:
puliti cioè senza pezzetti di muta, scoli o sostanze lattuginose, devono essere limpidi, belli globosi e senza ammaccature, non devono essere infossati e non devono assolutamente esserci gonfiori anomali. Nel caso di Eublepharidi le palpebre non devono presentare rigonfiamenti e devono aprirsi e chiudersi senza fatica
- NASO: deve essere pulito, senza abrasioni, ferite, gonfiori. Nessuno scolo nasale o presenza di croste.
- BOCCA: l'interno di una bocca sana deve essere di color rosa acceso, non deve presentare gonfiori, sostanze lattuginose e/o muco.
Un geco con ferite alle gengive o anomalie (rossori) nella cavità orale va evitato, se le mucose si presentano eccessivamente pallide è possibile che l'animale sia disidratato.
- TESTA: deve presentarsi bella arrotondata dove serve, non devono vedersi spigoli, solchi o ossa eccessivamente in rilievo come se fossero ricoperte solamente dalla pelle. Non devono esserci ferite, ustioni o gonfiori anomali attorno agli occhi e/o orecchie.
- ARTI: devono essere dritti e muscolosi, anche se la specie in questione è esile è facile distinguere un arto con muscoli ben funzionanti da uno stecchino con muscoli atrofizzati. Non devono esserci residui di muta, soprattutto sulle dita e sulle lamelle subdigitali (nelle specie in cui sono presenti). Le dita devono avere dimensione e colore simile tra loro, evitate gechi con dita gonfie e scure oppure più sottili e rinsecchite: è sintomo di problemi di muta tutt'ora in corso. Il geco non deve far fatica a camminare, evitate gechi con arti piegati in modo innaturale o che zoppicano; è possibile ci siano problemi di MOM o fratture di origine traumatica.
- CORPO/DORSO: la spina dorsale deve essere dritta, senza alcuna deformazione a "S" o gobba.
Non devono vedersi costole e vertebre sporgenti, pancia incavata e ossa del bacino prominenti, bensì il corpo deve essere ben tornito e rotondo senza spigoli.
- CODA: molte specie accumulano il grasso e le riserve d'acqua nella coda (ad esempio i Leopardini), informatevi quindi sulla specie che state cercando, ed evitate come la peste esemplari che dovrebbero avere una bella coda gonfia ma che invece si presentano con uno spaghetto rinsecchito in cui si possono contare anche le vertebre, un geco così, nella migliore delle ipotesi non mangia da mesi ...
In caso di autotomia controllate che la ferita, se è recente, si stia rimarginando bene e non presenti parti necrotiche.
- CLOACA: deve essere pulita, senza croste, senza anormali rigonfiamenti o macchie violacee, non deve fuoriuscire nulla da essa se notate parti rosa/rosse esposte può esser sintomo di prolasso.

   Stenodactylus petrii magrissimo Stenodactylus petrii in salute

Qui potete notare, a sinistra, un esemplare di S. petrii molto magro, sicuramente WC e quindi disidratato ed infestato da parassiti interni.
La pancia è incavata, benchè sia una specie con arti e coda sottile, quelle dell'esemplare a sinistra, sono ridotte a ossa e muscoli; la testa è spigolosa, gli occhi poco globosi e in più si notano le ossa pelvice e la spina dorsale.
Lesemplare a destra invece è un esemplare da me allevato. Come si può notare è decisamente più in carne, gli occhi sono globosi, la testa arrotondata e "piena", ha un po' di pancetta e zampe, dorso e ossa pelviche sono ben ricoperte da grasso e muscoli.

Altri sintomi di malessere, riscontrabili in terrario, possono essere:

- Apatia: il geco, anche quando dovrebbe essere attivo, non si muove e passa il tempo nella zona calda, non esplora il terrario e non tocca cibo.
- Difficoltà nel cacciare: potrebbe non vederci bene o essere scoordinato (in caso di baby di pochi mesi può esser normale.. stanno imparando)
- Feci: se sono assenti, anche se il geco mangia regolarmente, possono esser sintomo di costipazione, se invece sono molli o addirittura liquide e maleodoranti possono essere sintomo di parassiti intestinali.
- Dimagrimento: se il geco pur mangiando non aumenta di peso o addirittura dimagrisce può essere sintomo di parassiti interni.
- Presa assente: un geco arboricolo che non si arrampica più, sosta sul fondo o nel tentativo di arrampicarsi sui vetri cade, di solito sta ad indicare due cose: la muta è vicina o ha residui sulle zampe oppure siamo in presenza di una carenza di calcio.

In tutti questi casi occorre una visita dal veterinario, ma anche se il geco acquistato fosse sanissimo e preso da una persona fidata è buona norma far eseguire un esame fecale e ripeterlo come routine almeno 2 volte l'anno; questo perchè a volte, anche se si tratta di CB, i parassiti arrivano tramite gli insetti da pasto e non è quindi colpa dell'allevatore se l'esame risulta positivo... è buona cosa però farlo presente in modo che anche l'allevatore verifichi gli altri suoi esemplari.

I principali problemi:

- MUTA: può capitare che un esemplare porti a termine in malo modo la muta a causa della scarsa umidità.
Come prima cosa dobbiamo verificare che nel terrario ci sia la giusta umidità e che, a seconda delle specie, sia presente la tana umida.
Dopo aver ripristinato le eventuali mancanze nella teca, bisogna aiutare il geco a completare la muta.
Fate attenzione che non rimangano anelli di pelle su collo, dita, arti e coda perchè, facendo da laccio emostatico, possono fermare la circolazione e causare necrosi.
Per togliere la pelle rimasta occorre preparare un bagnetto di acqua tiepida e camomilla; il geco deve poter stare nell'acqua senza far fatica a tenere la testa fuori. Piano, piano ammorbidendo le parti da togliere con un cottonfiock, aiutandoci con le mani o con una pinzetta, dobbiamo staccare (attenzione: se fa resistenza NON tirate, ma ammorbidite di nuovo) lentamente la pelle in direzione "testa -> coda" oppure "arto -> dita", seguendo la direzione delle squame insomma.
- DISTOCIA: problema che affligge le femmine gravide, si tratta di ritenzione delle uova; questo può avvenire a causa di un accoppiamento prematuro (femmina troppo giovane/piccola), forma strana delle uova, troppe uova (generalmente i gechi depongono 1 o 2 uova per volta, ma capitano casi di 3 ed allora potrebbero insorgere problemi), bacino troppo stretto o malformazione delle ossa pelviche (in R. ciliatus può esser pericolosa una deposizione da parte di femmine che hanno avuto o hanno tutt'ora MOM o Floppy tail).
Se notate femmine esageratamente gonfie, inappetenti, tremolii agli arti posteriori e, in caso di arboricoli, femmine che non riescono ad arrampicarsi, andate subito da un veterinario; il quale dopo una lastra e palpazioni vi dirà il da farsi...
Non sottovalutate questo problema perchè può anche essere letale. Nel caso in cui la femmina morisse (lo so può dare fastidio quel che sto per scrivere) è consigliabile aprirla al più presto e recuperare le uova, tanto non avete nulla da perdere e se erano state fecondate schiuderanno normalmente.
applicazione di betadine diluito- PROLASSI: possono verificarsi diversi prolassi, i più comuni sono:
cloacale/intestinale: può avvenire a seguito di una costipazione o una deposizione. Si presenta come una massa rosa/rossa che straborda dalla cloaca; correte dal veterinario perchè la cosa è seria.
degli emipeni: avviene solitamente dopo un accoppiamento da parte di un maschio giovane oppure per troppa irruenza (per fortuna non è la norma, ma può succedere). In sostanza l'emipene (o gli emipeni) non riesce a rientrare nella sua sede, rimanendo esposto all'aria e allo sporco rischiando di seccarsi, per questo motivo occorre trasferire subito l'esemplare su substrato sterile e bagnato (zuppo) così da non disidratare e sporcare/ferire l'organo.
Intanto che si aspetta di andare dal veterinario (andarci al più presto è importante) è utile fare impacchi di acqua fredda e zucchero che ha il potere di sgonfiare l'organo e spesso farlo rientrare in sede senza problemi. A seconda dei casi il veterinario deciderà se rimettere a posto l'emipene manualmente oppure amputare (se necrotico ed è passato troppo tempo).
- MOM: malattia osseo metabolica, dovuta alla carenza di calcio e D3 ed esposizione agli uvb errata o assente (se la specie lo necessita), il geco appare con schiena e/o arti storti o fratturati, mandibola che non si chiude bene o addirittura è di consistenza gommosa. Occorre la supervisione di un veterinario che vi consiglierà come cercare di recuperare, se possibile, il geco e rivedrà con voi l'integrazione e il setup della teca.
- FLOPPY TAIL: nei Rhacodactylus ciliatus può essere sintomo sia di carenza di calcio sia diretta conseguenza di un viziaccio di alcuni esemplari di sostare a testa in giù appiccicati al vetro.
Nel primo caso controllate che le sacche del calcio (aprite la bocca e guardate sul palato, sono due palline bianche) siano presenti e ben gonfie, se lo state per acquistare informatevi sull'integrazione di D3 che ha ricevuto. Guardate anche se presenta altre anomlie o ha la mandibola di consistenza gommosa. Se il geco non rpesenta segni di carenza di calcio è probabile che sia stato allevato in un terrario non adeguatamente arredato (sugheri, rami ecc.) ma è anche possibilissimo che sia il geco stesso a decidere di sostare sempre sui vetri, e la coda a lungo andare, non trovando asperità a cui aggrapparsi, casca in avanti.
Se avete un geco con questo vizio, tenetelo in un faunabox o vascone tipo Ikea con le pareti interamente ricoperte da sughero o bastoni, con magari una compatta o neon uvb 2%; se l'esemplare è giovane dovreste riuscire a risolvere senza farlo autotomare (se invece fosse femmina e le ossa molto piegate, oltre a farla autotomare, è da valutare se accoppiare il soggetto è rischioso o meno)
- ZIGZAG TAIL: si presenta come dice il nome con deformazioni alla coda, che invece di essere bella dritta è a zigzag, è sintomo di carenza di calcio.
- INTOSSICAZIONI: non usate mai prodotti chimici nel terrario e nelle sue vicinanze, i rettili sono molto sensibili! Per disinfettare la teca basta amuchina diluita (secondo le dosi riportate sull'etichetta) e aceto o limone per togliere il calcare. Fate sempre aerare bene prima di reintrodurre l'animale. NON usate vernici tossiche per verniciare le teche ma solo prodotti all'acqua. Pulite sempre le foglie delle piante vere prima di introdurle nella teca, perchè spesso nei vivai le spruzzno con lucidanti; NON utilizzate piante tossiche o irritanti e fate attenzione anche agli insetti che usate come pasto, non devono in alcun modo venire a contatto con sostanze, volatili o non, tossiche.
I sintomi più comuni da avvelenamento sono le convulsioni, movimenti scoordinati, cadute, incapacità di stare sulle zampe, salivazione eccessiva.... in questi casi è importante recarsi immediatamente dal veterinario!
- ESCORIAZIONI: capitano i litigi tra più esemplari, a volte sono cose da niente altre volte invece sono ferite abbastanza profonde, in ogni caso l'ideale è disinfettare con Betadine (ma prima consultatevi con il veterinario sulla diluizione del prodotto e il da farsi).
- COSTIPAZIONI: possono insorgere quando il substrato viene ingerito e/o non è idoneo (sabbia, ghiaia ecc), quando le prede sono troppe e/o troppo chitinose, quando le t° di stabulazione sono troppo basse per digerire ecc..
Il geco non defeca, l'addome si gonfia, il geco perde appetito e diventa apatico... occorre tentare prima di tutto con un bagnetto in acqua calda, massaggiando delicatamente la pancia se la taglia del geco lo permette; se la costipazione non è grave spesso si libera subito... ma se ciò non avviente bisogna portarlo dal veterinario che, in base alla gravità, valuterà se somministrare olio di vaselina oppure operare. Un consiglio: i baby teneteli su carta da cucina finchè non compiono 6-8 mesi, e non ostinatevi ad usare sabbia per gechi che non vivono su di essa.

NON improvvisatevi mai veterinari, consultatevi sempre (almeno telefonicamente) con un veterinario esperto in rettili!









Foto S. petrii magro scattata da: Eric Buttignon


Laura


Scritto il 2009-09-13 19:08:43