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Stenodactylus petrii
 
Stenodactylus petrii (Anderson, 1896)

S. petriiNomi comuni:
sono quasi tutti in inglese ad esempio Petrie's Gecko, Marble Desert Sand Gecko, Dune Gecko, Long-Fingered Gecko.


Tassonomia:
il nome è dedicato al famoso egittologo william matthew flinders petrie.

Spessissimo venduto come S.sthenodactylus anche se la differenza è enorme, e purtroppo classificato spesso anche nella bibliografia come S.doriae a cui fisicamente assomiglia solo in parte.


Sinonimi:
Stenodactylus petrii - ANDERSON 1896
Stenodactylus stenurus - WERNER 1899
Stenodactylus elimensis - BARBOUR 1914
Stenodactylus petrii - LOVERIDGE 1947
Stenodactylus petrii - WERMUTH 1965
Stenodactylus petrii - KLUGE 1993
Stenodactylus petrii - RÖSLER 1995
Stenodactylus petrii - SCHLEICH, KÄSTLE & KABISCH 1996


Distribuzione:
femmina (S) maschio (D)Nord Africa, Algeria, Egitto, Israele, Marocco, Nigeria, Senegal e Sudan.

Descrizione:
E' un geco di 11-12 cm (totali), le femmine sono più grandi dei maschi.
La testa è di forma triangolare e massiccia, la colorazione dorsale beige-gialla o rosa con spot e bande di vari colori, esistono anche esemplari quasi neri a causa del fitto e marcato disegno.
E' presente una banda laterale nera che nelle ore notturne si sbiadisce, corre dalle zampe anteriori sino a quelle posteriori ed è uno dei segni distintivi della specie.
La coda è lunga e filiforme sempre più sottile man mano che si va verso la punta, è lunga tanto quanto il corpo del geco. Il ventre è bianco.
Anche i petrii tendono a camminare con le zampe belle tese e coda in aria, sedendosi o sdraiandosi per riposare di tanto in tanto.
Non sono in grado di arrampicarsi su superfici lisce, le lamelle subdigitali sono modificate per aiutare nello scavo.

Comportamento in natura:
Vivono in zone sabbiose, con poche rocce e nelle zone steppose ai margini delle oasi.
La tecnica di caccia consiste nel perlustrare ogni singolo ciuffo di vegetazione e anfratto sul terreno, prima di attaccare "scodinzolano" visibilmente, è indice di elevata eccitazione ed è un comportamento riscontrabile anche nel corteggiamento (prima di mordere la femmina) o durante le vocalizzazioni.
Scavano tunnel profondi, per non disidratarsi e per stare a temperature accettabili. sono crepuscolari-notturni, è facile vederli fare basking al mattino o sulla sabbia/sassi ancora caldi alla sera.

Allevamento:
L'ideale è avere un bel gruppetto riproduttivo, questi gechi vivono spesso in colonie e i maschi, purchè meno delle femmine, non litigano; al massimo si assiste a comportamenti rituali per determinare qual'è il maschio dominante.
2 maschi e 4 femmine è un buon compromesso, la teca deve essere di circa 60 x 40 di base, l'altezza non conta.
ogni sera è bene nebulizzare metà teca così da farli bere e idratare. 
La teca dovrà essere ricca di sabbia quindi almeno 6 cm di substrato in cui creare le tane, sono instancabili scavatori.
Cortecce di sughero, mezzi vasi di coccio e tubi (carta, plastica ecc) sono l'ideale come arredamento; vanno semi infossati e posizionati per la maggior parte nella zona calda, mentre solo 1-2 nella zona fredda, spesso usano tutti la stessa tana. Fate in modo di lasciare anche spazio libero con sola sabbia nella parte centrale.
Uno spot da 40 W è l'ideale come fonte di riscaldamento (non usate fonti di riscaldamento dal basso). le temperature dovranno essere di 35-37° nella parte calda e sui 26 nella fredda. di notte, se tenuti in appartamento non occore nulla; si può scendere tranquillamente a 18° notturni senza che ne risentano (anzi gli fa bene)

Alimentazione:
Sono gechi con ottimo appetito, amano particolarmente grilli e tarme della farina, ma accettano di buon grado tutti i comuni insetti da pasto.
E' bene offrire il cibo 3 volte a settimana ad esemplari adulti, mentre tutti i giorni a baby e subadulti.. 3-4 insetti di adeguate dimensioni (insetto = distanza tra gli occhi del geco) a testa vanno benissimo.
Questa specie necessita di ottime integrazioni di calcio, tutti i pasti vanno spolverati con calcio puro e due volte a settimana con calcio+D3 (quando si da uno non si da l'altro).
Il calcio puro deve essere lasciato sempre a disposizione in un tappo o spolverato su un sughero; le femmine ne mangiano molto e senza di esso le uova sono fragili o gommose.
WC messo molto male in vendita da un grossistaPer i baby invece è importante per la crescita, avendo arti, coda e dita molto lunghe e sottili i problemi di debolezza ossea sono sempre in agguato.

Salute:
Questi gechi si trovano totalmente WC, evitateli se non avete esperienza con animali problematici perchè sono destinati a soccombere nelle mani sbagliate; necessitano di cure per parassiti intestinali, spesso sono altamente disidratati e non mangiano da molto tempo. i CB sono cosa assai rara, ma se si ha pazienza qualcosa si riesce a trovare (sicuramente oltre oceano)

Sessaggio:
S. petrii è estremamente facile da sessare, i maschi hanno grosse sacche degli emipeni, bordate, ai lati della coda da una serie di "spine" carnose, le femmine sono notevolmente più grosse e massicce dei maschi e presentano spine ridottissime.
Di seguito qualche foto esplicativa:

Cloaca maschile vista di profilo.
Sono evidenti sia lo spessore sia le spine di cui si parlava sopra 
petrii maschio
Cloaca maschile vista dall'alto.
Anche da questo punto di vista, il tutto è molto evidente
petrii maschio
Cloaca femminile vista a tre quarti.
La differenza tra i due sessi è lampante, mancano ovviamente gli emipeni
e le spine sono quasi inesistenti.
petrii femmina

accoppiamentoRiproduzione:
Per aver successo nella riproduzione bisogna prima di tutto avere soggetti in piena salute, l'altra cosa fondamentale è la bruma: 6 settimane almeno a 18° e un punto caldo di 25° acceso solo per un paio di ore al giorno sono l'ideale.
Come sempre le temperature vanno abbassate gradualmente, diminuendo il punto caldo di 2 gradi alla settimana (da 35/37° a 25°). Quando si saranno raggiunti i 28/29° è necessario smettere di alimentare i gechi, limitatevi a nebulizzare come al solito.
Passato il periodo di bruma si procederà all'inverso, si alzeranno le temperature e le ore di luce gradualmente e, giunti a 28-29°, si riprenderà ad alimentarli secondo la loro "fame", i primi giorni saranno svogliati ma poi, dopo un paio di giorni di caldo, avranno l'appetito di sempre (se non di più) per cui date cibo a volontà.
Gli accoppiamenti sono abbastanza violenti, ma non lasciano ferite, al massimo qualche spelacchiatura. La gestazione dura circa 15-20 giorni, la femmina scavera in maniera quasi incessante nei due giorni che precedono la deposizione, depongono sia sotto alle cortecce sia nello spazio libero senza alcun arredo, solitamente si trovano o negli angoli o lungo le pareti del terrario, sotterrate in profondità.

uovo petriiUova e incubazione:

Solitamente le uova sono 2 ma non sono affatto rari casi di deposizioni singole, in media depongono 4-5 volte l'anno.
Le uova vanno prelevate con attenzione, usando un pennellino morbido per cercarle e successivamente un cucchiaio per raccoglierle. Ricordatevi di non girarle, per sicurezza prima di muoverle potete fare un segnetto con un pennarello all'acqua, così nel caso rotolassero potete rimetterle nella posizione iniziale.
Le uova sono a guscio rigido ma fragili, di forma sferica.
Incubo in bicchieri di plastica senza coperchio, le uova le seppellisco in sabbia asciutta, con un'umidità (dell'incubatrice) tra il 65% e il 70%; a 28-29° schiudono in circa 60g, non è ancora chiaro se la temperatura incide sul sesso.

I babies:
Sono molto delicati, la lunghezza totale è di 5-6 cm. ma ricordate che metà è formata dalla coda.
neonatoVanno alloggiati in scatole o box di 10 x 18 cm circa , con sabbia, nascondiglio e un pezzetto di sughero su cui strusciarsi per togliere la muta.
Devono mangiare tutti i giorni (un giorno di digiuno alla settimana male non fa, ma è una scelta dell'allevatore), gli insetti devono essere sempre ben integrati, e il classico tappino con calcio puro sempre presente.
Anche e soprattutto i babies vanno nebulizzati ogni sera, sia per farli bere sia per prevenire disidratazione (molto più frequente che negli adulti) basta bagnare bene un angolo della scatola, lasciando qualche gocciolina sulle pareti. 
L'ideale è stabularli a temperature leggermente più basse degli adulti: 34° nel punto più caldo e sempre sui 25-26° nella parte fredda.
Riesco a ottenere questo stacco perchè i baby li alloggio in un rack con cavetto riscaldante posto nello schienale della struttura e non sotto alle scatole (MAI riscaldamento dal basso.), altrimenti potete ricorrere ai classici spot, o tappetini ma mi raccomando, questi ultimi sempre posti sul lato corto della teca o faunabox in cui è alloggiato il piccolo. 


Foto S. petrii WC: Eric Buttignon



Laura Grecchi


Scritto il 2010-07-23 16:30:14